beautyfarm - THE BEST DESIGN
DOWNLOAD MY MUSIK,participa la concursuri,soft-uri,cool stuff,NIKON CLUB,Baruri Trendy,ScreenSavers,Accesorii Cool,Masini sexy,Bannere,Games,Aparitii Cinematografice,Tribal Farm...etc distreaza-te!Totul pentru TINE.Cele mai tari subiecte.
Lista Forumurilor Pe Tematici
beautyfarm - THE BEST DESIGN | Inregistrare | Login

POZE BEAUTYFARM - THE BEST DESIGN

Nu sunteti logat.
Nou pe simpatie:
polly__
Femeie
24 ani
Brasov
cauta Barbat
24 - 47 ani
beautyfarm - THE BEST DESIGN / COOL STUFF / “Anormalitatea” geniului  
Autor
Mesaj Pagini: 1
ADMIN-ELECTRIK_CAT
Administrator

Din: CAT LAND
Inregistrat: acum 17 ani
Postari: 8870
“Anormalitatea” geniului

Cercetatorii americani au lansat o noua ipoteza cu privire la “secretul” geniului lui Einstein: acesta avea o forma diferita a encefalului si protuberante la nivelul lobilor parietali.

Genialitatea lui Albert Einstein nu se poate sa nu fi lasat urme in creierul acestuia. Cu aceasta convingere, o echipa de paleoantropologi de la Universitatea din Florida a elaborat si studiat imaginile materiei cerebrale a marelui om de stiinta, ajungand la o concluzie pe care o considera “interesanta”; pe lobii parietali in mod normal asociati abilitatilor matematice si memoriei spatiale si vizuale, ei au identificat la suprafata circa 12 variatii fata de norma: este vorba despre niste protuberante ce ii trimit cu gandul pe cercetatori la o reorganizare cerebrala diferita de cea standard, explicatie posibila a extraordinarelor capacitati intelectuale ale fizicianului. 


MILANO — La genialità di Albert Einstein forse ha lascia­to traccia nel suo cervello. Con questa convinzione la pa­leoantropologa Dean Falk del­l’Università della Florida ha elaborato e studiato le imma­gini della materia cerebrale del grande scienziato arrivan­do a una conclusione che giudica «interessante». Sui lo­bi parietali normalmente as­sociati alle abilità matemati­che e alla cognizione spaziale e visuale la scienziata ha iden­tificato in superficie una doz­zina di variazioni rispetto alla norma. Sono rilievi e solchi che fanno pensare ad una riorganizzazione diversa da­gli standard e frutto ipotizza­bile delle straordinarie capaci­tà intellettuali. Dean Falk è una illustre stu­diosa dell’evoluzione cerebra­le dei primi uomini, dei quali ha indagato anche le origini del linguaggio e le doti cogni­tive. Ora applicando le stesse tecniche ha voluto esplorare quanto è rimasto della prezio­sa materia grigia appartenuta al fisico più grande del Vente­simo secolo che ha rivoluzio­nato l’idea dello spazio e del tempo.

IL CERVELLO CONSERVATO - Einstein moriva all’ospeda­le di Princeton nell’aprile 1955. Aveva 76 anni, e sul co­modino trovarono le ultime formule con le quali cercava di creare una teoria del tutto. Aveva rifiutato un rischioso intervento chirurgico avver­tendo i medici che decideva lui quando morire. E dava di­sposizioni perché il suo cor­po venisse cremato e le cene­ri sparse al vento in un luogo segreto.
Così accadeva, ma non per il cervello che venne asporta­to durante l’autopsia e conse­gnato al patologo Thomas Harvey il quale lo trattò per la conservazione eseguendo una serie di fotografie ora uti­lizzate da Dean Falk. Poi ne ri­cavò 240 sottili campioni che montò su vetrini da microsco­pio distribuiti agli studiosi che ne facevano richiesta. Il ri­manente lo pose in un conte­nitore sottovuoto che tenne con sé per decenni nei vari spostamenti fra gli Stati Uni­ti. Egli pure cercò di analizzar­lo senza però riscontrare nul­la e nel 1998 restituiva il tutto al Medical Center dell’Univer­sità di Princeton che ora lo conserva rigorosamente.

LE ANOMALIE - Nel 1985 un neuroscienzia­to dell’Università di Califor­nia, Marion Diamond, pubbli­cava i primi risultati ottenuti dall’esame di alcuni vetrini sostenendo la presenza di un maggior numero di cellule ce­rebrali rispetto alla norma. Negli anni seguenti Sandra Witelson alla McMaster Uni­versity di Hamilton (Ontario) raccontava che le sue analisi mostravano nell’ area parieta­le associata alla visione e al ra­gionamento un’estensione del 15 per cento maggiore nei confronti del normale. Inol­tre notava che il cervello in quella zona era privo di una tradizionale fessura fonden­do insieme due aree molto importanti. Seguendo questi indizi Dean Falk ha voluto ap­profondire trovando altre anomalie. «Il cervello di Einstein è ve­ramente inusuale — com­menta — Almeno in superfi­cie sembra diverso dagli al­tri ». Ma lei stessa ammette che è difficile stabilire se le forme osservate siano causa od effetto del genio. Ciò non toglie che i tentativi di indivi­duare qualche prova si ripeta­no nel tempo. E non solo per Einstein. Il Cremlino aveva addirittura creato un Istituto del cervello nel quale aveva invitato il neu­rologo tedesco Oscar Vogt per esaminare il cervello di Lenin. E nell’Istituto si conser­varono e si indagaro­no fino al crollo del­l’Unione Sovietica i cervelli di Stalin e Breznev ma anche di Majakovskij e Bul­gakov, di Tupolev e Sacharov. Mai alcuna scoperta, tuttavia, emerse dagli illustri reperti.

LE IDEE - L’attrazione per il genio di Ulm è però troppo forte per non attrarre i ricercatori. Dalla sua mente usci­rono 300 memorie scientifiche che rivo­luzionarono la scienza ma lui stesso affermava di non ave­re parole per spiegare i suoi risultati. «Una nuova idea ar­riva all’improvviso e in ma­niera piuttosto intuitiva», di­ceva. «Vorrei che Einstein fos­se vivo — conclude Dean Falk — e forse ponendogli certe domande scopriremmo come egli pensava».

geniului americani lansat noua ipoteza privire “secretul” geniului lui einstein: acesta avea forma

24.4KB


_______________________________________
   PM-URI    №1
   TUTORIAL 3XFORUM
| REPORT BROKEN LINKS |

pus acum 15 ani
   
Pagini: 1  

Mergi la